Cassazione: quando si configura il reato di abbandono di animali

Con l'ultima pronuncia la Suprema Corte nella sentenza n. 39844/2022 stabilisce che Il reato di abbandono di animali, così come previsto dal comma 2 dell'art. 727 c.p. si configura anche quando gli stessi vengono detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura e che rechino loro, per tale motivo, gravi sofferenze.
Non occorre che gli animali si ammalino per ritenere integrato il reato, è sufficiente che agli stessi vengano inflitti patimenti capaci di incidere sulla loro sensibilità psicofisica.
Il reato di abbandono è infatti integrato quando gli animali vengono privati di luce, cibo e acqua, quando vengono detenuti in precarie condizioni di salute, nutrizione e igiene, non rilevando a tale fine una precisa volontà del soggetto agente di infierire sugli stessi o di provocargli lesioni.


Nel caso di specie, conclude, è indubbia la configurazione del reato di abbandono art. 727 c.p, poiché l'imputato deteneva in un appartamento di soli 40 mq, senza luce naturale e in condizioni igieniche precarie 7 cani, di cui due adulti e sette cuccioli, tutti di razza Husky e Samoiedo.