Reato di Diffamazione: le ultime novità dalla Corte di Cassazione

La sentenza ha richiamato il relativo orientamento, secondo cui in tema di diffamazione, sussiste l'esimente dell'esercizio del diritto di critica quando il giudizio negativo collegato a specifici fatti, oggetto di disapprovazione, sia veicolato in forma scherzosa e ironica e non si risolva in un'aggressione gratuita alla sfera morale altrui o in disprezzo personale.

La Corte ha quindi ribadito il confine tra la legittima espressione satirica di ludibrio e, di contro, il disprezzo personale gratuito, affermando che il giudice, nell'apprezzare il requisito della continenza, deve sì tener conto del linguaggio essenzialmente simbolico e paradossale della satira, rispetto al quale non si può applicare il metro consueto di correttezza dell'espressione, ma deve altresì tenere presente il limite del rispetto dei valori fondamentali dell'individuo, il quale deve ritenersi superato quando la persona pubblica (nel caso di specie, un sindaco), oltre che allo scherno, sia esposta al disprezzo personale.

Cass.  sezione V penale, con la sentenza 10 gennaio 2022, n. 320